Bonus badanti contributo INPS 2023: di cosa si tratta?

Bonus badanti contributo INPS 2023: di cosa si tratta?

Realtà come Aes Domicilio Agenzia di selezione badanti a Roma, per il servizio di assistenza anziani a domicilio, si battono per la contrattualizzazione in regola delle badanti, ricordando alle famiglie l’importanza di avere in casa una persona assunta in regola. Questo non solo perché grazie ad un regolare contratto la badante può vedere riconosciuti i propri diritti in quanto lavoratrice domestica, ma anche dal punto di vista contrario: assumere del personale in regola tutela anche le famiglie in caso di controversie e problemi, così come in caso di bonus e premi.

Ѐ quanto sta accadendo e accadrà nei prossimi mesi con il Bonus Badante 2023, un’agevolazione economica prevista dal governo italiano che però si rivolge esclusivamente a quelle famiglie che hanno assunto regolarmente il proprio collaboratoe domestico, di fatto premiando chi lavora regolarmente e disincentivando il lavoro nero.

Cos’è il Bonus Badanti?

Il Bonus Badanti è pensato per sostenere le famiglie che impiegano personale dedicato all’assistenza di anziani o persone con disabilità. Generalmente concesso in forma di detrazione fiscale, è pensato per aiutare a coprire i costi associati all’assistenza domiciliare, come ad esempio il salario della badante. L’importo minimo del bonus dovrebbe essere di 1.549,36 euro all’anno, che è la cifra già detraibile fino a quest’anno in dichiarazione dei redditi. Il Bonus non è ancora attivo ma sarà presto attivata una sezione del sito dell’INPS preposta alla raccolta delle domande, che dovranno essere presentate online con tutte le certificazioni che attestano i requisiti di cui essere in possesso per accedere al Bonus.

Bonus Badanti 2023: i requisiti per accedere

Le normative e i requisiti per accedere al Bonus Badante possono variare nel tempo e in base alle leggi vigenti. Tuttavia, alcuni requisiti comuni includono:

  • Avere un familiare o un convivente non autosufficiente (anziano o persona con disabilità) che richiede assistenza domiciliare
  • Avere assunto una badante con regolare contratto di lavoro e contributi previdenziali
  • Essere in possesso di un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) che rispetti i limiti stabiliti dalla normativa

Il Bonus Badante può essere richiesto attraverso la dichiarazione dei redditi, presentando la documentazione necessaria per dimostrare che si soddisfano i requisiti previsti dalla legge.

In alcuni casi, potrebbe essere richiesto di presentare ulteriori documenti o di compilare moduli specifici

Si raccomanda di consultare le informazioni aggiornate sul Bonus Badante sul sito del governo italiano o di rivolgersi a un professionista come un commercialista o un centro di assistenza fiscale, per ricevere supporto nella richiesta del bonus e per verificare i requisiti e le condizioni attualmente in vigore.

Qual è lo scopo del Bonus Badanti?

Il Bonus rientra in un più ampio piano d’azione, il cui scopo è quello di regolarizzare il lavoro in diversi settori dell’economica, combattendo il lavoro in nero. Tra le misure che vengono messe in atto per il settore dei lavoratori domestici troviamo:

  • misure per semplificare le procedure che le famiglie devono seguire per adempiere agli obblighi del datore di lavoro;
  • misure (anche economiche) per incentivare le famiglie a ricorrere al lavoro regolare, tra cui il Bonus colf e badanti.

Il limite orario minimo per ottenere l’intero ammontare del bonus è di circa 20 ore settimanali, mentre il bonus sarà ridotto proporzionalmente per contratti di lavoro più brevi. Inoltre, è probabile che la misura non spetti a coloro che in passato hanno ricevuto sanzioni connesse a irregolarità contributive.

Le irregolarità contributive si verificano quando un datore di lavoro non adempie agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti per i propri dipendenti. Queste irregolarità possono riguardare diverse situazioni, come il mancato versamento totale o parziale dei contributi, il mancato aggiornamento delle posizioni contributive o la mancata registrazione del rapporto di lavoro. Nel caso delle badanti, anche la collaborazione attraverso partita iva è spesso una truffa. Infatti, se è vero che le badanti possono lavorare come lavoratori dipendenti oppure come lavoratori autonomi con partita IVA, a seconda delle circostanze specifiche e dell’accordo tra il datore di lavoro e la badante, è anche vero che queste formule spesso non tutelano né la badante come lavoratrice né la famiglia, e vengono spesso adottate da agenzie non in regola o truffaldine.

In ogni caso, il Bonus Badante 2023 non è applicabile in casi di collaborazione tramite partita Iva, ma solo nei casi di assunzione regolare.

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