Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, ecco le novità

Quello della crisi e dell’insolvenza delle aziende è un tema complesso, purtroppo in questi ultimi anni caratterizzati da pandemia, guerra e caro energia, sono sempre di più le imprese che faticano ad andare avanti, trovandosi spesso in una situazione debitoria molto preoccupante.

La buona, anzi ottima, notizia è che di recente abbiamo assistito all’entrata in vigore del codice della crisi e dell’insolvenza (approfondimento qui) che ha porta alcune novità molto significative in questo ambito. La notizia, dicevamo, è ottima in quanto la nostra legislazione è molto vecchia e quindi era necessaria una rivisitazione.

È vero che nel 2012 è stata istituita la legge 3, conosciuta come legge salva suicidi, e che sicuramente ha avuto e ha tutt’ora un ruolo di assoluta importanza, grazie ad un approccio moderno e sostenibile.

Dall’altra parte però le vecchie leggi, che poi si sono rivelate del tutto fallimentari, hanno contribuito a creare ulteriori problemi e difficoltà che, finalmente, oggi potrebbero essere scomparse.

Insomma, se la legge 3/2012 ha introdotto novità interessanti e vincenti, lo stesso non si può dire delle leggi relative al fallimento, dato che purtroppo il debitore viene ancora visto come un criminale.

In questo articolo dunque vogliamo spiegarti nel dettaglio quali sono le novità principali introdotte dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, in che modo trova applicazione anche la legge 3 e, infine, quali sono le novità relative alla legge che riguarda la situazione di sovraindebitamento.

Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, quali sono le novità?

Il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ha, finalmente, introdotto delle novità sostanziali che avranno sicuramente impatto positivo. Detto che, purtroppo, qui da noi si è soliti guardare il debitore con sospetto, quasi fosse un criminale.

Non a caso, colui che è fallito molto spesso viene veramente escluso dalla società, addirittura nell’antichità colui che non riusciva a pagare i debiti spesso pagava con il prezzo della propria vita.

Infatti, a causa di questa cultura, fino a poco tempo fa erano in vigore ancora delle leggi molto vecchie e punitive nei confronti del debitore, fino ad oggi quando finalmente queste norme sono state riviste e rese più utili.

Dunque, serviva in maniera assoluta un nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, su questo non abbiamo alcun dubbio. Parliamo dunque di un codice che racchiude tutta una serie di norme che hanno come obiettivo quello di aiutare l’imprenditore a uscire dal fallimento in maniera onesta e pulita.

Legge 3 e codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza

La legge 3 fu istituita nel 2012 ed è meglio nota come legge salva suicidi. In maniera molto sintetica, si tratta di un legge che permette a famiglie e imprese sommerse dai debiti di veder cancellata una parte del loro debito, mentre la restante parte sarà pagata tramite rate mensili sostenibili.

Possiamo tranquillamente affermare che la legge 3 è di fatto confluita in maniera sostanziale nel nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Finalmente dunque il debitore non viene più visto come una sorta di rifiuto, ma è a tutti gli effetti una risorsa da aiutare, in quanto una volta uscito da questa situazione può riprendere in mano la propria vita.

Legge sovraindebitamento, quali sono le novità?

Attenzione, abbiamo detto che la legge 3 è confluita nel nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, ma questo non vuol dire che la legge non esiste più, anzi.

Ad esempio, oggi l’apertura di una procedura di sovraindebitamento è estremamente più semplice e snella, inoltre i requisiti per poterla richiedere sono molto meno selettivi.

Appare evidente, dunque, che in caso di sovraindebitamento, la legge 3 e il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza sono la soluzione definitiva e reale a tale problematica.

In conclusione, se sei sommerso da debiti finalmente potrai uscire da questa situazione nel modo migliore.

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