Cos'è e come funziona l'autofinanziamento d'impresa

Cos’è e come funziona l’autofinanziamento d’impresa

L’autofinanziamento d’impresa

Potrebbe capitare una situazione relativa alla tua impresa che necessita di dover adottare l’autofinanziamento aziendale. Sebbene non sia una strategia facilmente attuabile, è una soluzione valida per far continuare al meglio la tua attività. Per fare questo, si serve dell’utilizzo di fonti di finanziamento interne, e quindi non di nuova liquidità. Le motivazioni che possono spingere a cercare nuovi fondi sono le più disparate, in primis i debiti accumulati oppure la necessità di anticipare delle spese incombenti. In altri termini, si incappa in quel fisiologico fabbisogno finanziario che è normale gestione dell’impresa, sebbene in taluni casi, spinto magari da una crisi nelle vendite, raggiunge soglie difficilmente sostenibili.

I costi di gestione diventano quindi la principale motivazione che spinge l’imprenditore a ricercare nuova liquidità. Le due principali alternative sono il proprio capitale, e cioè quello posseduto dall’imprenditore stesso, oppure esterno (capitale di debito), che può arrivare sotto forma di prestito o mediante fornitori. Come facilmente intuibile, il capitale di debito è quello che preme maggiormente sulle imprese, fonte di indebitamenti e di possibili crisi aziendali. L’autofinanziamento d’impresa è appunto una delle soluzioni che può evitarti di dover ricorrere a quest’ultimo punto.

Che cos’è l’autofinanziamento

Come accennato, l’autofinanziamento in economia aziendale è una particolare strategia finanziaria che permette di sfruttare il proprio capitale senza dover quindi ricorrere ad aiuti esterni. Per fare ciò sfrutta la liquidità già presente, quella destinata a portare avanti la propria attività, senza dover ricorrere a un prestito. L’autofinanziamento prende spunto da quanto avviene nelle grosse multinazionali. Se applicato a dovere, potresti diventare molto meno dipendente dai prestiti offerti dalle banche, anche se questi se ben strutturati nel processo produttivo della tua attività portano unicamente benefici.

Il calcolo dell’autofinanziamento si misura facendo ricorso al margine operativo lordo, che è quel valore indicante la redditività della tua impresa. Questo in altre parole si traduce nella capacità della tua attività di produrre utili. Per calcolarlo si devono considerare vari fattori, quali le tempistiche d’incasso, gli ammortamenti e i pagamenti, ma anche la rotazione all’interno del magazzino. In più, a questi per sommare l’autofinanziamento serve sapere la propria capacità finanziaria, la quale viene presa in considerazione a partire appunto dai mezzi finanziari di cui si dispone.

Per avere questo dato si fa riferimento al rendiconto finanziario. Sfruttare l’autofinanziamento è una pratica molto redditizia in quanto consente di non bruciare le proprie risorse economiche e al contempo di aumentare il proprio utile in sede di bilancio. Tra l’altro l’autofinanziamento può essere implementato sia nel caso in cui la propria attività sia in fase di crescita, sia di declino. Quindi può essere sia un modo per aumentare gli utili, sia per salvare l’azienda dal default, andando a ridurre il debito.

I requisiti per autofinanziare la propria azienda

Per poter mettere in atto l’autofinanziamento, sono necessari alcuni requisiti imprescindibili:

  • l’adattamento dei costi della propria impresa, sia essa piccola o media, adattandoli alla dinamica del fatturato;
  • un costante investimento, e soprattutto diversificato con l’obiettivo di allargare il bacino di potenziali clienti;
  • evitare di acquisire nuovi immobili, a meno che non sia una soluzione necessaria per aumentare l’indotto;
  • adottare cicli di cassa virtuosi, ovvero fare in modo che i clienti percepiscano la merce prima che vengano pagati i fornitori;
  • puntare su investimenti a ritorno positivo;
  • effettuare test di mercato prima di lanciare nuovi prodotti, così da ridurre il rischio di fallimenti. Questo prevede di anticipare l’andamento dell’interesse verso un determinato prodotto.

Questi sono alcuni dei punti fondamentali su cui tenere conto, ma ce ne sarebbero anche altri. Tuttavia già partendo da questa base si può capire come sia molto importante rivedere il piano aziendale.

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